La moneta a tre facce

Pubblicato in Leggere la qualità delle comunicazioni, Sidd, 2004

La moneta a tre facce, più una. La quarta – demodoxalogicamente ragionando – è alla base e motivo delle altre tre. Si tratta della lega che compone il corpo della moneta, quello che in elettrotecnica è il rho, che condiziona tanto la resistività che la conducibilità di un materiale.

Il rho è la composizione dell’umanità sociologicamente valutabile e quindi condizionata dalle altre facce, o dimensioni, se si vuole. Una – verso o recto – non importa, è il modo in cui quella umanità forma opinione pubblica e al contempo viene condizionata dai fabbricanti di opinione pubblica attraverso i locali mezzi di comunicazione. L’altra è costituita dalla qualità dell’opinione pubblica tanto nel suo formarsi che nell’essere formata. La terza faccia, o spessore della moneta, è determinata dal rapporto virtuoso o vizioso fra le altre componenti.

La scelta della moneta non è casuale: la moneta è una promessa di pagamento, una possibilità di acquisto sulla fiducia, il sancire un patto, il riconoscere la reciproca credibilità.

Qualora la moneta risultasse adulterata in uno dei suoi componenti o parametri diventerebbe “falsa”, non della pattuita qualità. La moneta presenta precise e misurabili caratteristiche di riferimento, che ne rendono decifrabile l’età, l’ambiente dove ha un determinato valore, il grado di deterioramento, il corso legale o il suo prevalere come documento ove il corso legale non ci fosse più. A seconda della qualità intrinseca (es. oro), potrebbe offrire un parametro ancora diverso, utile alla semplice, oggettiva tesaurizzazione, anche se priva di connotati di valore legale attuale.

Demodoxalogia, qualità, comunicazione ambientale e tipo di vita sociale: una moneta a tre facce, più una.

Bruno Zarzaca ©reative ©ommons BY NC ND 1997-2024