Forse era ironica la battuta di Umberto Eco, impegnato nella tournée promozionale del suo ultimo romanzo, la spy-story Il cimitero di Praga (Bompiani, 2010). Certamente le parole dello scrittore riguardano un concetto caro ai demodoxaloghi. Intervistato da Fabio Fazio (“Che tempo che fa”, Raitre, 31 ottobre 2010) il professore, tra l’altro, riporta alla Praga ottocentesca una famosa affermazione di Harry S. Truman (senza nominarlo) dei tempi della “guerra fredda”. Sostiene Eco:
“quello che cerco di far venir fuori è la logica dei servizi segreti di ogni epoca, che credono soltanto se gli dai come materiale prezioso cose già pubblicate. Cioè ogni servizio di dossieraggio, fatto per le polizie segrete, consiste nell’usare ritagli stampa. Allora come oggi.”
In realtà è l’allora presidente USA a sostenere – immaginiamo lo stupore dei suoi interlocutori – che molte informazioni riservate sono tranquillamente pubblicate sui giornali più diffusi in edicola.
Come corollario di tale suggestiva dottrina Truman i demodoxaloghi hanno però sottolineato che è sempre la capacità di leggere le notizie che fa la differenza: e soprattutto per tali ragioni, nell’ambito dell’Open Source Intelligence, è utilissima l’indagine demodoxalogica (“inde”).