Ogni notizia di un fatto accaduto viene collocata dal pubblico in un contesto formato da molti elementi: il mezzo attraverso il quale la notizia arriva al destinatario; il luogo dove il fatto è accaduto, la sua distanza fisica e temporale dal ricevente; le condizioni ambientali e personali del destinatario. Se la notizia di un fatto accaduto arriva al pubblico contestualmente o all’interno di un messaggio, il contesto risulterà ulteriormente arricchito di elementi variabili.
Il messaggio è una forma composita di arricchimento e interpretazione del fatto accaduto. Alla semplice notizia dell’accadimento si sommano gli elementi costitutivi del messaggio (parole, suoni, immagini, grafica, stile compositivo, colori e via elencando), il mezzo di trasmissione (lettera, giornale, radio, televisione, conversazione, telefonata, varie forme postali, piccione viaggiatore, voce, toni di voce, gestualità, volontà dell’emittente, altro), l’eventuale reiterazione del messaggio (in frequenza, modalità, effetti, reazioni, obblighi derivanti dalla sua ricezione), il profilo e le ragioni del confezionatore del messaggio, la magnitudine di impatto del mezzo impiegato per trasmettere il messaggio sul ricevente, l’attitudine del destinatario a recepire la notizia nella combinatoria del contesto d’invio. Il percorso che una notizia e un messaggio seguono dal fatto accaduto al ricevente può essere assimilato ad un percorso all’azimut. L’azimut di un certo luogo, rispetto a chi lo guarda o vuole raggiungere, è dato dall’angolo che si determina in senso orario fra la linea che va dall’osservatore verso Nord e la linea che va dall’osservatore verso il luogo puntato. Avanzando in quella direzione, con uno scostamento angolare costante da Nord, si dovrebbe arrivare al luogo prescelto. Questo è possibile solo se il terreno è pianeggiante, sgombro da ostacoli, da condizionamenti. In realtà, la direzione prescelta viene definita “in linea d’aria”, ma quella da percorrere effettivamente deve compensare tutti gli ostacoli e variabili del percorso. L’azimut va reiterato per punti intermedi via via visibili, tutti allineati lungo la direzione prescelta. La natura del terreno e le condizioni ambientali possono costringere a mutazioni di direzione, aggiramento di ostacoli e via elencando. E’ sempre bene, se non necessario, verificare che l’azimut che si sta seguendo vada effettivamente nella direzione che si sta cercando. Per farlo, si rileva l’azimut reciproco, calcolando la direzione in modo inverso, invertendo cioè il punto dell’osservatore con quello del punto osservato, calcolando l’angolo reciproco di quello dell’azimut di partenza.
Queste sono le operazioni cognitive e critiche che un demodoxalogo compie nel ricevere una notizia o un messaggio, oppure quando compie un’indagine demodoxalogica su effemeridi di qualsiasi natura e tempo. Ogni suo percorso di indagine va ribaltato reciprocamente a se stesso, ponendolo a confronto del suo inverso, osservandolo dal punto di vista e dalle possibili finalità dell’emittente. Rovesciare il punto di vista è utile per avvicinarsi alla realtà sottesa nella ricezione di una notizia, ma ancor più della realtà ambientale e motivazionale di un messaggio. Il demodoxalogo non deve essere di parte; non deve giudicare; non deve essere tendenzioso. Deve limitarsi a fare l’autopsia del messaggio, controllarla con un’altra che lo esamini dal punto di vista opposto e solo allora, esprimere un’opinione o porre in attenzione i vari aspetti della sua analisi. Deve separare la fantasia, il fiabesco e il letterario dalla realtà fisico chimica ambientale del fatto accaduto: individuando ogni presenza o assenza anomala nel messaggio o nel suo contesto e confezionamento; cercare notizie di controllo relative alle componenti del messaggio; valutare la possibile ragione, motivazione, accidentalità, qualità e convenienza reali di quel messaggio; arrivare ad una ipotesi, la più plausibile, della realtà del messaggio, assistito dal dubbio, dall’attenzione ai dettagli e al loro collocamento nell’insieme considerato. Per ridurre ulteriormente il margine di errore, va riletto tutto l’iter, nelle sue diramazioni, seguito finora in modo reciproco, cambiando ogni punto di vista e ponendosi al posto dell’osservato, osservando fenomeno e opinioni dell’osservatore dal punto di vista dell’osservato. Dalla Terra si guardano i corpi celesti, le macchine aerodine in volo, i satelliti. Dai satelliti, dalle macchine aerodine in volo e dai corpi celesti, si ha la visione reciproca della Terra.