E’ morto Mike Bongiorno che aveva cartelle cliniche ineccepibili e di lunga vita. Si diceva comunemente che Mike e Silvio Berlusconi fossero fino a qualche tempo fa amicissimi, tanto che, si mormorava in taluni ambienti politici, Berlusconi lo avrebbe consigliato di prendere la cittadinanza italiana (rinunciando dunque a quella americana) per poterlo proporre come senatore a vita. Il sogno di Mike sarebbe stato (secondo le stesse dichiarazioni di Berlusconi in tv) diventare senatore della Repubblica. Nulla avrebbe vietato a Berlusconi di imporlo in un collegio elettorale alle ultime elezioni per farlo senatore (non però a vita, ma data l’età…) così come Caligola fece senatore il proprio cavallo. Ma ciò non fu fatto: forse Berlusconi ingannò l’amico fedele Mike, sapendo in realtà fin dall’inizio di non poterlo proporre in lista come senatore né al presidente della Repubblica come senatore a vita. Ma continuiamo con i nostri pensieri rimuginando ad alta voce: probabilmente nel loro ambiente gli specialisti di medicina geriatrica sono sempre gli stessi, probabilmente la morte di Mike ha riportato alla realtà il Berlusca: l’esperienza e anche la filosofia dell’antichità dicono genericamente che si può mentire sulle statistiche, si può mentire sugli avversari economici e politici (ciò anche secondo le regole del buon Sun Tzu o secondo l’antico adagio greco “al re è concesso di mentire”), ma non si può mentire sull’età.
Due morti “eccellenti” hanno probabilmente creato sbandamento nella sicumera di Berlusconi: la morte della madre (che lui – come ogni figlio devoto – probabilmente credeva immortale) e la morte di Mike che aveva probabilmente le stesse condizioni cliniche di Berlusconi con gli stessi specialisti e le stesse gonadotropine (naturalmente è solo una nostra ipotesi di fantasia)! Forse, a questo punto del suo cammino, Berlusconi sta tentando di trovare celermente una soluzione onorevole per “abbandonare il campo” e vivere uno scampolo di vita normale che pare non abbia mai vissuto (secondo quanto egli stesso ha ampiamente raccontato).
Forse Berlusconi è nella stessa condizione del compianto attore Luigi Vannucchi (1930-1978) che dopo aver impersonato Ernest Hemingway (1899-1961) ne assorbì così tanto il ruolo da volerlo poi imitare anche nel suicidio. Forse Berlusconi è diventato come Massimo Ranieri che dopo aver recitato e impersonato Eduardo De Filippo (1900-1984) parrebbe volerne ricalcare anche le caratteristiche fisiche diventando magro come un chiodo per impersonarlo meglio. Forse Berlusconi, dopo aver impersonato Berlusconi, sta comprendendo l’equivoco grazie alle due morti eccellenti citate, e sta tentando di uscire fuori dal personaggio Berlusconi di cui è rimasto involontariamente prigioniero. Forse Berlusconi non sta andando “fuori di senno”: sta invece “rientrando in senno” per vivere una vecchiaia normale da uomo normale, anche se agiato economicamente più di un uomo normale.
È ipotizzabile (fantapolitica!?) che Berlusconi stia tentando di distruggere il proprio personaggio per uscire di scena, e stia tentando di portare con sé anche le proprie creature politiche (e anche Umberto Bossi & C.). Forse per questo Gianfranco Fini tenta di sganciarsi dall’affondamento. Certo, sono solo ipotesi di fantapolitica e di “fanta-demodoxalogia”: ma avete provato a osservare in questo periodo Berlusconi davanti alle telecamere, in dibattiti e interviste? Avete analizzato demodoxalogicamente le espressioni, gli sguardi, i tic nervosi, la camminata, il contatto con la gente?
Non si deve essere dei fini analisti della Cia o del Mossad per intuire quel che sta accadendo proprio sotto i nostri occhi… e notare le differenze fisiognomiche e comportamentali tra l’attuale Berlusconi ed il Berlusca prima maniera.